In vista dell'istituzione della facoltà di medicina dell'università di Salerno, il 18 ottobre sarà sottoscritto un accordo di programma tra il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, il presidente della provincia di Salerno, Angelo Villani, il sindaco di Salerno, Mario De Biase, il presidente della Camera di commercio, Augusto Strianese e il rettore dell'Ateneo, Raimondo Pasquino.
Con la firma dell'accordo, parte anche la clinicizzazione degli ospedali, ma prima di definire quest'ultimo passo, sarà necessario convenzionare le aziende ospedaliere delle Asl Sa 1 e Sa 2. Resta fuori l'Asl Sa 3 pur essendo Dea di secondo livello e pur potendo vantare professionisti e ospedali di primaria importanza come quelli di Agropoli, Polla, Roccadaspide, Sapri e Vallo della Lucania. Ed è subito polemica. Dal comune di Vallo della Lucania, parte la richiesta, ufficializzata all'unanimità dal consiglio comunale, di includere l'Asl Sa 3 nel pacchetto. Il sindaco Antonio Sansone, invia così l'ordine del giorno al ministro per l'Istruzione, l'università e la ricerca scientifica, Letizia Moratti, al presidente della Regione Antonio Bassolino, al vicepresidente della Giunta regionale Antonio Valiante, all'assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano, al presidente della Provincia Angelo Villani, all'assessore provinciale alla sanità al rettore dell'università di Salerno e al direttore generale dell'Asl Salerno 3 Claudio Furcolo. Si chiede il coinvolgimento dei parlamentari, dei consiglieri regionali e provinciali del Cilento e Vallo di Diano e dei sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio dell'Asl Salerno 3, cui è stato inviata la delibera della Città di Vallo con invito ad adottarla nei rispettivi consigli. "Il Consiglio comunale di Vallo— scrive Sansone — non può che rilevare la volontà di voler limitare le convenzioni di clinicizzazione e agli ospedali delle Asl Sa 1 e Sa 2". Ma l'Asl Sa 3 "per il notevole grado di efficienza raggiunto e per le alte professionalità che esprime" non ci sta.
d. d. s.