C' è UN posto in Campania dove si campa di più, nonostante diete sbagliate e malattie di cuore. Lo dice una ricerca. Il paese è abitato da 1.194 anime. Si chiama Stio Cilento, 75 chilometri da Salerno. Qui la Asl 3 (manager Claudio Furcolo) insieme a un team di specialisti guidati da Giovanni Gregorio, primario del Dipartimento cardiologico dell' ospedale di Vallo della Lucania, ha radiografato la salute di 716 persone tra i 20 e gli 89 anni. Misurazione della pressione, visite specialistiche, elettrocardiogrammi, analisi e questionari, sono i cardini del progetto Un cuore, un campanile, durato 5 anni e partito nel '93. Ebbene, i risultati hanno lasciato di sasso. A Stio Cilento si mangia male: grassi animali e carni rosse, la dieta mediterranea - se si esclude l' olio d' oliva - non è seguita, si fuma parecchio e le donne fanno vita sedentaria. Eppure si muore di meno. Meno che altrove, in Campania e a parità di fattori di rischio. C' è chi pensa all' aria buona, ma per Gregorio la spiegazione non basta: «Forse la minore mortalità dipende dal fatto che gli abitanti restano in attività fino a quando sono vecchi vecchi». La tesi coincide con lo screening: a Stio, tranne le donne che soffrono di più di coronaropatie, muore precocemente chi vive senza stress. Ma non sarebbe, rivela ancora l' analisi, solo l' intensa attività, a favorire i Matusalemme: ad allungare la vita sarebbero anche il peperoncino, qualche bicchiere di vino e due o tre tazze di caffè al giorno. «La nostra popolazione», sorride Gregorio, «è la fotografia di quello che sarà l' Italia nel 2038: pochi giovani e tantissimi anziani». (g.d.b.) - GIUSEPPE DEL BELLO