Sospetti e paure in un bicchiere d' acqua. Cinque casi ieri. La «minerale alla varechina» sgorga timidamente sotto forma di dubbi e plausibili patologie, anche in Campania, che non rientrava ancora nella lista delle regioni colpite dal misterioso avvelenatore dell' acqua in bottiglia (di plastica). Primo caso a Napoli, anche se protagonista è una ragazza di Policastro Bussentino. Immacolata Ferri, 24 anni, si trova all' ospedale Cto, ai Colli Aminei, e si è sente male dopo aver bevuto un bicchiere d' acqua da uno dei grandi contenitori di plastica che si trovano nei corridoi. Tornando a casa, durante il viaggio ha avvertito un malore. Chiama il medico di famiglia che le consiglia di ricoverarsi all' ospedale di Sapri. Diagnosi: sospetta intossicazione. Ieri mattina stava meglio, ha rifiutato di sottoporsi alla gastroscopia, ed è tornata a casa. Secondo caso. Stessi sospetti, stessa Asl (la Salerno 3) e stesso ospedale anche per un giovane di 28 anni, Saul Di Rocco, titolare di una macelleria a Marina di Camerota. Compra una confezione da sei bottiglie di minerale. Minerale frizzante, sarebbe il primo caso visto che finora, al nord, gli ignoti sabotatori avevano scelto la «naturale». Apre una bottiglia, beve un sorso e sputa: sapore terribile, acidulo. Si fa visitare prima al presidio di Palinuro, poi all' ospedale di Sapri. Diagnosi d' ingresso: violenta emicrania, arrossamento delle mucose della bocca e della faringe. Ora sta bene. Il manager dell' Asl Claudio Furcolo avverte: nessun allarmismo. Terzo caso, sempre nel salernitano. A Paestum una donna di 26 anni si fa ricoverare all' ospedale di Eboli. Ha comprato sei bottiglie in un supermercato, ha bevuto, e ha avvertito un forte bruciore alla gola. Sta meglio, e anche in questo caso sono scattate sequestri e indagini. Parola d' ordine «evitare allarmismi». Consigli: verificare che le bottiglie di plastica non abbiamo perdite, e per sfidare la psicosi rimanendo prudenti, «basta annusare l' acqua appena svitato il tappo». Altri due presunti casi in serata: ad Agropoli e nel Sannio, ad Amorosi. Anche in questo caso, molta cautela. - PAOLO RUSSO