Il Denaro, 15 Febbraio 2003
In equilibrio tra politica e bilanci
Nomine fiduciarie quelle dei manager, su attribuzione politica, per attuare indirizzi della giunta di centri siniostra guidata da Antonio Bassolino ma anche sulla base di valutazioni di merito, rispetto agli obiettivi raggiunti, agli equilibri di bilancio e alle eventuali inadempienze evidenziate nel corso degli ultimi due anni di gestione.
La maggior parte dei manager delle Asl è raccolta in una manciata di punti, a cavallo della soglia della sufficienza con l'unica eccezione di Loretta Mussi con conti in regola ereditati peraltro dal con un bilancio che non contempla ancora i costi che sdarà necessario sostenere per coprire gli investimenti effettuati.
Carte alla mano, non dovrebbero correre rischi Pier Luigi Cerato, direttore alla Napoli 2, che ha ben gestito un territorio difficile, con due isole, come Ischia e Procida e che, soprattutto, ha consolidato il dato di minore spesa farmaceutica procapite della Regione. Cerato ha anche segnato alcune tappe fondamentali per il miglioramento dei presidi di Ischia e di Pozzuoli: il primo con la completa ristrutturazione ormai in dirittura d'arrivo e, il secondo, con la dotazione di un centro per la sterilità, di una Neurochirurgia e di un'Ortopedia che ne fanno un vero e proprio dipartimento di emergenza di I livello.
Stesso discorso per Paris La Rocca che alla guida della Asl Napoli 3 ha completamente sovvertito il dato sulla spesa farmacetica, raggiungendo il podio del maggior risparmio rispetto ai dati del 2001. Buoni rapporti sindacali, attenzione al lavoro quotidiano, monitoraggio e verifica della spesa. Riconoscimento unanime anche da parte dei sindacati e del comitato dei sindaci, oltre ad aver incassato il premio nazionale al Forum Pubblica amministrazione impediscono colpi di mano squisitamente politici su una Asl ben amministrata insieme ad Attilio Bianchi e Giuseppe Ferraro, rispettivamente alla direzione sanitaria e alla direzione amministrativa.
Più problamatica la posizione di Raffaele Ferraioli, in quota Ppi, al vertice della Asl Salerno 1, protagonista di un duro scontro con l'assessore Tufano in occasione della presentazione di un progetto per la Neurochirurgia all'ospedale Umberto 1, fiore all'occhiello dell'azienda: il manager chiede più fondi alla Regione, l'assessore risponde picche, qualcuno in sala soffia sul fuoco dicendo che il progetto di Ferraioli non è proprio una novità. Si sfiora il peggio. Ferraioli non esita a dire che privato di strumenti è pronto a dimettersi. Un manager, Ferraioli, che ha tuttavia il merito di aver fatto completamente dimenticare alcune ombre presenti nel suo curriculum, emerse all'atto della nomina, e di aver realizzato all'ospedale Umberto I, di Nocera Inferiore, un presidio degno di un'azienda di alta specializzazione.
Tornando alle Asl napoletane appare piuttosto traballante la poltrona di Mauro Cardone. Più che gli arresti domiciliari, poi revocati, per una vicenda legata ad alcune gare poco trasparenti alle quali comunque sarebbe estraneo, peserebbe, sulla sua gestione, il dato di notevole sbilancio sui conti. Incerte le sorti anche di Roberto Aponte alla Napoli 5: qui, il manager oltre allo sbilancio strutturale non ha risolto i conflitti sindacali preesistenti alla sua venuta nè ha sciolto i nodi dei principali presidi della Asl soprattutto quelli del San Leonardo di Castellammare e di Sorrento su cui si sono registrate diverse difficoltà. Per lui potrebbe esserci un salvataggio in extremis in questa seconda fase soprattuto sulla base di valutzioni politiche.
Cinquanta e cinquanta le probabilità di una riconferma per Maria Teresa Bruni, manager di provenienza romana, su cui pesa la vicenda del rogo di San Gregorio Magno e che, seppure non direttamente coinvolta, aprono una breccia rispetto al lavoro svolto riguardo alla riorganizzazione dei distretti e all'innovativo atto aziendale.
Dalla sua ha la maggioranza dei sindaci del territorio che, dopo le polemiche iniziali seguite alla trasformazione del Da Procida in ospedale di Comunità, ora la difendono a spada tratta. Forti dubbi gravano pure sulla gestione di Tullio Cusano al Monaldi che ha fatto in più occasioni rimpiangere Domenico Pirozzi. Strano, tuttavia, che figuri tra i partenti visto che non è sottoposto a verifica, così come non lo sono Angelo Montemarano alla Asl Napoli 1 e Enrico Iovino al cardarelli, il cui mandato scade tra un anno e mezzo.
Per Claudio Clini al Santobono e Franco Rotelli alla Asl Caserta 2, Ds doc, contano soprattutto i risultati in termini di umanizzazione e accoglienza dei servizi visti i bilanci non proprio immacolati e le perplessità dei revisori dei conti.
Poche le indiscrezioni sulle Asl avellinesi: alla 1, Rocco Granata, ex assessore in quota Popolari, pare non accontentarsi di una azienda troppo piccola per le sue ambizioni: per lui potrebbe profilarsi un incarico in un'azienda metropolitana o magari all'Arsdan dove Bruno De Stefano in predicato di passare al Policlinico. Alla Avellino 2, invece, Ziccardi non ha demeritato ma senza brillare. Dorme sonni tranquilli Claudio Furcolo alla Salerno 3, una Asl con pochi costi. Tra i manager non sottoposti a verifica va annoverato ancora Vittorio Salemme commissario all'ospedale San Leonardo di Salerno. Luigi Giordano a capo dell'ospedale di Avellino e Mario Scarinzi alla Asl di Benevento dovrebbero restare al proprio posto.
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I criteri per i voti
Misurazione dei macroobiettivi
A) Applicazione deliberazioni delle delibere di giunta nn. 3513 del 2001 e 4183 del 2001. risanamento del bilancio e riduzione mobilità passiva (peso 60 per cento)
B) Applicazione deliberazione di giunta regionale n. 1364 del 2001 relativa alla attuazione dell' Atto Aziendale e provvedimenti collegati (peso 10 per cento)
C) Umanizzazione della assistenza sanitaria, integrazione socio-sanitaria,
- partecipazione dei cittadini al diritto alla salute, rete emergenziale,
- partecipazione sindacale. Personalizzazione dell'assistenza sanitaria,
- organizzazione rete di emergenza territoriale,
- attuazione intese con organismi del Volontariato,
- attuazione carta dei servizi con istituzione Urp, adozione protocolli d'intesa sindacale, formazione ruolo unico del personale (Peso 14 per cento)
D) Approvazione regolamento attuativo deliberazione della delibera di giunta n. 4061 del 2001 relativa alla riduzione delle liste d'attesa (Peso 16 per cento)